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Plico del fotografo: trattato teorico-pratico di fotografia

517001
Venanzio Giuseppe Sella 50 occorrenze
  • 1863
  • Tipografia G.B. Paravia e Comp.
  • Torino
  • Fotografia
  • UNIPIEMONTE
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Plico del fotografo: trattato teorico-pratico di fotografia

Sia o il punto luminoso, b la prima sfera illuminata, c la seconda, d la terza sfera; siano i raggi di queste tre sfere nel rapporto di 1 a 2 a 4. La

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La luce quando incontra un corpo trasparente, p. e. l’acqua, il vetro, e lo attraversa, perde della sua intensità, perchè la trasparenza non è mai

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ciò nasce, che la luce riflessa non è mai così intensa come la luce diretta. Quando, infine, il corpo su cui cade la luce è trasparente, essa viene

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Noi intendiamo per intensità di un colore la quantità assoluta di sostanza colorante che produce il colore. Quando la sostanza colorante non è

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Molte soluzioni di sostanze organiche hanno la proprietà di polarizzare la luce in modo particolare ed in proporzione della loro concentrazione, per

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Chiamasi foco principale di una lente il punto F (Figura 17), in cui si riuniscono, dopo la rifrazione, i raggi paralleli al suo asse principale. La

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g indica la grandezza dell’immagine, D indica la distanza dell’oggetto dalla lente,

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0m, 40 la distanza dell’immagine, si conoscerà la distanza dell’oggetto colla formola:

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La distanza tra i due fochi estremi, rosso e violetto, è l’aberrazione cromatica che la lente fa soffrire al fascio di raggi. Questa distanza è

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l’apertura angolare viene modificata anche quando si avvicina, o si allontana la lente dagli oggetti, perchè in tal modo si altera la lunghezza

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7° Con due vetri semplici convenevolmente combinati si può arrivare a diminuire considerevolmente la trasfigurazione e la aberrazione, e ad ottenere

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Si può però far variare entro certi limili la sua attitudine, rendendo variabile la posizione del diaframma, come anche la distanza dei due vetri.

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(a) I fotografi dicono campo della camera oscura la base del cono che formano i raggi dopo di avere attraversato la lente, la qual base trovasi nel

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La prima e la seconda condizione sono dunque adempiute.

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La prova che la terza condizione è pure adempiuta è come segue:

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La camera oscura a cassa scorrevole si vede descritta nella adiacente figura n° 34. La figura n° 35 rappresenta il telaio che serve a portare la

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Comunemente la camera oscura è di forma quadrilunga, e quando l’operatore vuol farne uso la pone sul piede dalla faccia laterale più piccola, oppure

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questo riflette la luce sul condensatore B, da cui la luce viene concentrata sull’oggetto trasparente posto in V. Avanti a questo oggetto, che è

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h. Umor vitreo. — La parte dell’occhio che sta tra la cristalloide e la retina è ripiena di un liquido più denso che l’umor acqueo, e somigliante al

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Basi essenzialmente forti sono gli alcali, cioè: la potassa, la soda, la barite, la stronziana, la calce, che si manifestano sempre con tutti i

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La tavola seguente di Vauquelin e D’Arcet indica la densità e la quantità centesimale di acido monoidratato presso gradi differenti dell’areometro

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p. es, la soda, la calce, la stronziana, ecc., vennero chiamati alcali, forse da alleskali, per significarne la stessa natura. Disorganizza i tessuti

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Per le sue qualità incollanti, la destrina è spesso preferibile all’amido, perchè si scioglie perfettamente nell’acqua come la gomma comune, e perchè

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La seguente tavola di Davy indica approssimativamente la quantità reale di ammoniaca liquida in soluzioni di densità differenti.

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’acqua. La gelatina la più pura che si trovi in commercio è la colla di pesce, ictiocolla. La colla comune è una specie di gelatina molto impura. La

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Le soluzioni del nitrato di argento sotto l’influenza della luce macchiano la pelle e la biancheria in nero solido. Perciò il nitrato di argento

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Spargimento dell’albumina sulla lastra. — Prendi con attenzione la tua lastra di vetro nella cassetta a incanalature ove la ponesti dopo di averla

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Molte sono le precauzioni, e le cure che l’operatore deve prendere in questa operazione di albuminare le lastre, che è senza dubbio la più delicata e

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Impiego del sapone nel lavare le lastre. — L’alcool, l’ammoniaca liquida, la potassa, la soda vengono adoperati nel ripulimento del vetro da

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Dopo che avrai lasciato agire la luce per 5-10-20 minuti, o a meglio dire per uno spazio di tempo che giudicherai sufficientemente lungo secondo l

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del liquido. Se la temperatura è grande il tempo deve esser minore, e se la concentrazione è grande il tempo dell’immersione del cotone deve essere

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, indipendentemente dai cambiamenti atmosferici, che coll’alterare la qualità della luce hanno per effetto di alterare la rifrangibilità dei raggi, e così variare la

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La soluzione di acido pirogallico impiegasi ora più, ora meno concentrata. La soluzione poco concentrata produce maggiori contrasti di chiari e di

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Alcuni mescolano la soluzione del nitrato colla soluzione di acido pirogallico, e la versano così, subito dopo avere fatto il miscuglio, sull

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Appena che l’operatore vede essere perfetta la trasparenza, verserà nel vaso ad hoc la soluzione fissatrice, e quindi laverà la prova facendo cadere

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Queste vernici resinose mi sembrano più convenienti che non la vernice alla gomma ed all’albumina, perchè sono più efficaci nel riparare la prova

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L'operatore non dovrà turbarsi per la tinta sporca e l’aspetto scabro che la carta incerata assume nel bagno rivelatore. Scaldando in appresso la

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(a) La Lumière, Revue de la Photographie, Paris.

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la carta non si può conservare a lungo con tutta la sua sensibilità primitiva, per cui, dopo alcuni giorni dalla sua sensibilizzazione, si deve

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La carta sensibile e la prova negativa si mettono tra la lastra di cristallo e la tavoletta di legno in modo che durante l'esposizione alla luce

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La tavoletta di legno viene compressa contro la carta sensibilizzata, la negativa e la lastra di cristallo col mezzo di quattro viti a pressione

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loro estremità comprimono nei punti stessi della tavoletta, in cui le viti esercitavano la loro pressione. La forza degli elastici essendo sempre la

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La pressione esercitata dalle viti mette in contatto perfetto la carta col disegno sullo strato del vetro.

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la carta, imperocchè la luce diffusa è già capace di colorire uniformemente la parte del foglio che si scopre, se l’operatore tarda di troppo a

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La prova nell’iposolfito non soffre più una riduzione o cambiamento di tinta molto notevole, perciò le prove non dovrebbero venir tirate troppo

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Quando si è ottenuto la tinta che si desidera, si toglie la prova da questo bagno e la si immerge nella soluzione di iposolfito al 15 per cento, ove

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1°, Inverniciare la prova. — La prova fotografica guadagna molto nella sua bellezza ricoprendola di vernice, e diventa più permanente contro l’azione

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La colla di pesce si fa fondere a bagno maria in 50 parti di acqua, e quando la soluzione è fatta si aggiunge la gomma arabica disciolta

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Ora l’operatore tenendo la lamina verso di sè inclinata, la porta sopra la fiamma della lampada per riscaldarla e seccarla, e va via agevolando l

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Quando vuoi preparare la carta, mescola la prima soluzione colla seconda, quindi introduci nel miscuglio la carta. Questa si sensibilizza quando è

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